Buongiorno a tutti!! Mi ci sono volute esattamente 48h per riprendermi dalla batosta psicologica, fisica e morale di 50 Sfumature, ma ora I’m back, pronta ad una nuova recensione. Stavolta ci occupiamo di un fantasy film, Il Settimo Figlio. Premetto che dopo due anni di overdose di roba fantasy, ero un pò stufa. Scappo, letteralmente, dalla sezione fantasy in libreria e mi astengo dal comprare qualsiasi dvd della categoria. Diciamo che sono satura di fantasy. Ci hanno ricoperto di qualsiasi cosa, a partire dalle serie tv fino alla delusione di Shadowhunters (i cui registi non perdonerò mai per aver distrutto una così bella saga). Dunque ero riluttante quando Il Settimo Figlio fu annunciato: un pò perché temevo prendesse la stessa strada di The Giver – Il mondo di Jonas, non perché quello fosse un brutto film, ma perché essendo trattato da un libro per più piccoli, era impostato semplicisticamente e non andava oltre il voto 6. L’unica cosa che in The Giver, in fondo, mi ha veramente interessato sono stati Meryl Streep e Jeff Bridges. Senza contare poi la pubblicità per la presenza di Taylor Swift, che manco riconoscete e che compare per 60 secondi contati. Comunque, ero riluttante. Quando però mi sono trovata davanti allo schermo, ho dovuto fortemente cambiare idea. La storia è abbastanza semplice, nulla di complessamente elaborato. E’ la solita storia del bene contro il male, che si snoda attraverso due fila: un mago che diventa maestro di un apprendista (si, il settimo figlio di un settimo figlio) e una strega, intrappolata per anni dal mago e ora tornata per reclamare il suo trono e… il mondo. Non malaccio l’interpretazione di Ben Barnes, già visto nelle vesti di Dorian Grey e del Re Caspian. Convincente, ma nulla di più. Purtroppo (e sottolineo, purtroppo), i protagonisti “giovani” (compresa la bella Alicia Vikander) vengono oscurati troppo da quelli “grandi” (vecchi non posso proprio dirlo!). Jeff Bridges, come in The Giver, nei panni del tutore di un futuro eroe, affascina per recitazione e ironia, tutto ben condensato in un personaggio un pò sopra le righe.
E poi c’è lei, Julianne Moore che con la sua Madre Malkin ruba le scene a tutti. E’ perfettamente noto che spesso i cattivi attirano più dei buoni per complessità di personaggio e storie interessanti. E la Regina dell’oscurità non è da meno, neanche in questo film. Perché come per Maleficient, anche Madre Malkin passa al “lato oscuro della forza”, quando il suo cuore viene spezzato dalla brutalità e dal tradimento di un uomo (non voglio proprio spoilerarvi tutto). Diventa così la cattiva che è, pronta a vendicarsi, oltre tutto e tutti. Però, una donna è sempre una donna, anche quando è una Strega, anche quando è la Regina delle Streghe… La trama, dunque, a mio avviso, riesce ad appassionare e a convincere, con poi effetti speciali adatti e ben costruiti. Stavolta il fantasy non ha toppato.
Amen! Consiglio dunque il film a tutti gli appassionati del genere e per chi non lo è, avrete un motivo per ammirare le doti artistiche di due gladiatori storici di Hollywood (che è un pò il motivo per cui io ho dato fiducia al film, nonostante tutto!).
P.S. Una hola per Julianne Moore che ci leva “Jon Snow” dalle palle nei primi 10 minuti del film.
Voto: 7.
Mi raccomando, se lo guardate o lo avete visto, commentate le vostre impressioni. Vi saluto e mi butto nello #ShondaDay.
-Angie