Visto che qui siamo tutti persone serie (ci credete vero?) è già arrivato il momento di archiviare la prima puntata e passare alla seconda. A noi le portate piacciono ravvicinate e i piatti piace servirli caldi. Quindi, prima che vi dimentichiate di noi, ecco qui belle alte e solide (non siate maliziosi!) Le Due Torri!
LE DUE TORRI
–The Two Towers–
La memoria, in questo caso, mi aveva ingannato. Ricordavo Le Due Turri come il meno bello dei tre film. Mi sbagliavo, anche se non del tutto. La versione cinematografica è effettivamente la pellicola meno bella della trilogia, ma con la versione estesa si guadagnano molti particolari e dettagli che contribuiscono a dare profondità ad un film che altrimenti sarebbe un semplice intermezzo di sola azione e poco più. Molte cose che nella versione proiettata nei cinema si perdono, soprattutto inerenti i legami tra i personaggi e la loro caratterizzazione, vengono giustamente chiarite nella versione estesa, contribuendo a dare continuità alla trama, riempiendo buchi più o meno evidenti e conferendo importanza a questo “intermezzo”.
Si sa, i secondi di una trilogia sono sempre quelli che devono raccogliere l’eredità dell’inizio e traghettare verso il finale epico. Non sempre ci riescono bene e molto spesso sono i film che abbassano il livello della trilogia completa, restando a volte sbiadite copie del primo, a volte opache introduzioni del terzo, talvolta capitoli a sé senza molto senso nel complesso. Questa volta, invece, abbiamo di fronte un film del medesimo livello del primo che aggiunge dettagli alla storia e che ci porta verso l’atto finale con il giusto ritmo e soprattutto la giusta prospettiva ampia.
Laddove ne La Compagnia dell’Anello abbiamo il viaggio della Compagnia e il focus si ferma quasi esclusivamente sulla Compagnia stessa, qui, complice la divisione dei membri, abbiamo finalmente una prospettiva ampia di cosa sia La Terra di Mezzo, di cosa sia La Guerra dell’Anello e di come tutti i popoli ne siano coinvolti. Anche lo stratagemma di far arrivare gli arcieri da Gran Burrone durante la battaglia al fosso di Helm (assente nel libro) l’ho trovato particolarmente azzeccato, poiché sta a significare che si combatte una battaglia che interessa non solo le sorti degli uomini, ma quelle di tutti i popoli liberi della Terra di Mezzo. Mi è dispiaciuto, invece, non vedere anche le schiere di uomini al fianco degli orchi nella stessa battaglia, ma capisco che probabilmente la cosa avrebbero creato confusione visiva nello spettatore. Si è preferito optare per il classico bene vs. male, con uomini ed elfi contro orchi di vario genere. Alla fina la scelta funziona ed è visivamente più efficace.
Le variazioni nella trama rispetto al libro come sempre ci sono, anche se devo ammettere che per la maggior parte di esse è più opportuno parlare di semplificazioni. Alcuni aspetti presenti nel libro, citati nel film ma modificati, avrebbero richiesto troppo tempo per essere completamente spiegati e avrebbero funzionato visivamente molto di meno (volete mettere Re Theoden posseduto da Saruman con un Re Theoden semplicemente ingannato dal suo consigliere Grima Vermilinguo? Oppure l’impatto che la morte di un figlio ventenne ha in confronto alla morte di un figlio quarantenne?). Per questo motivo non contesto l’adattamento, che anzi apprezzo nel suo complesso per il modo in cui ha semplificato e reso accessibile a tutti una storia complessa, senza tuttavia togliere alcuna solennità alla narrazione.
Restando in argomento, però, ci sono anche alcuni aspetti che non mi sono piaciuti e che ho trovato inspiegabili. Ma ne parlerò alla fine, quando tirerò le somme per il voto.
Andando avanti, ho apprezzato molto la continuità tra la prima pellicola e questa, cosa che rende possibile il godersi anche i due film consecutivamente (maratona coraggiosa) senza accusare spezzettamenti di trama dovuti alla divisione in più parti. Tuttavia l’inserimento del sogno di Frodo su Gandalf nelle prime scene serve a creare un ponte immediato tra questo secondo capitolo e il primo e, considerata la tempistica dell’uscita (un anno dopo La Compagnia dell’Anello) è facilmente comprensibile un richiamo diretto di questo genere.
Inutile indagare le interpretazioni degli attori su prodotti di questo livello, mi viene da sorridere pensando che Viggo Mortensen sia stato convinto a fare Aragorn (parte rifiutata da Russell Crowe!) e che Orlando Bloom si fosse proposto per il ruolo di Faramir e non di Legolas. Sapere cose del genere con il senno di poi fa davvero sorridere. Questi due attori hanno reso dei sicuramente contribuito a creare nell’immaginario collettivo personaggi iconici, epici. Pensare che non volevano neanche farli, beh, è uno strano pensiero!
Tornando al film, mi sento di ripetere la nota di merito fatta a La Compagnia dell’Anello per il trucco e gli effetti speciali. Questi ultimi raggiungono un livello altissimo con la creazione dell’esercito di Saruman e nello scontro tra i cavalieri di Rohan e l’esercito di orchi dello stesso stregone bianco. Piccole pecche le ho trovate nel rapporto di altezza tra Merry e Pipino e gli Ent in alcune scene e soprattutto nella battagli che gli Ent combattono a Isengard, dove a tratti è evidente l’utilizzo di modelli in miniatura poi ingigantiti e resi realistici per il cinema. Anche se è un film di oltre dieci anni fa rimangono comunque dei difetti, seppur marginali.
Solita nota di merito anche per la fotografia e le musiche. Tra queste, oltre a quelle presenti nel primo film, è importante citare il tema di Rohan. Ascoltarlo riporta davvero ad epoche medioevali, a storie di cavalieri e di coraggio. Tanti, tanti complimenti ad Howard Shore e al suo encomiabile lavoro.
Tirando le somme, concluderei definendo Le Due Torri l’intermezzo perfetto della Trilogia, un film che risente dei difetti e dei pregi della trilogia tutta, mantenendo quindi lo stesso stile, grazie al fatto che a lavorarci è stato lo stesso staff. Questo significa mantenere gli stessi tempi di narrazione, la stessa struttura e la stessa tecnica di racconto che fanno de Le Due Torri un tutt’uno con La Compagnia dell’Anello e Il Ritorno del Re. Questo significa anche che il giudizio del secondo capitolo non può, per forza di cose, discostarsi molto dal giudizio del primo.
Ciò che credo sia importante sottolineare è però che laddove nel primo film ho trovato un difetto nello sviluppo iniziale e nel coinvolgimento diretto dello spettatore, qui questo non è presente e non perché parliamo di un secondo capitolo, ma grazie alla scena iniziale del sogno di Frodo che catapulta immediatamente lo spettatore al suo posto, mostrandogli con chiarezza dove si trova in quel preciso momento: nella Terra di Mezzo nel pieno della Guerra dell’Anello.
Allo stesso tempo (vi presento la versione nerd di me) devo rimarcare anche che alcuni particolari dell’adattamento (si, ancora di quello si parla!) non li ho davvero capiti: perché laddove nel libro gli Ent scendono in guerra dopo il consiglio, qui invece decidono di non farlo salvo poi cambiare idea vedendo la foresta? O ancora, perché inserire un’intera sequenza di Aragorn durante lo scontro con i Mannari, anche questo inesistente nel libro, e approfondire tanto questo benedetto legame con Arwen, personaggio sovraesposto nei film? E infine, perché rendere Faramir così simile a Boromir a prima vista? Perché negargli la gloria che gli viene invece concessa nel libro? Perché non farlo davvero com’è descritto nel libro? Solo per inserire la scena dei Nazgul? Poteva essere inserita ugualmente, visto che di grande effetto visivo, non per forza cambiando la personalità di Faramir!
Come ogni adattamento bisogna tagliare e semplificare. Laddove è giustificato io sono il primo a capirlo; laddove lo si fa senza un valido motivo io sono il primo a non essere d’accordo. E ho citato solo le differenze scritte su Wikipedia (sono andato a vederle di proposito) in modo che siano riscontrabili da tutti, anche da chi non ha letto il libro!
Non resta che il voto, che rimane uguale a quello del primo capitolo con l’aggiunta (aggiunta?) di un piccolo meno dovuto alla troppa libertà che in alcuni frangenti è stata presa nell’adattamento. Diciamo che è un meno da lettore del libro, quindi potete anche non considerarlo!
Insomma: Voto 9-.
P.S. Dopotutto questo meno lo fa diventare davvero “il meno bello dei tre”… Beh… Dettagli! Ci piace lo stesso!
Letto? Siete arrivati fino in fondo? Bravi! Ora mettetevi lì, fermatevi davanti allo schermo e aspettate l’atto finale di una delle nostre trilogie preferite! Grazie a tutti e a presto dal vostro
–Kid.
Ho sempre adorato “Le due Torri”. Un secondo capitolo che giudico a tratti superiore al primo per svariati motivi (tra cui il fatto che riesce a coinvolgere fin da subito).
La trilogia de “Il Signore degli Anelli” è stata un continuo miglioramento e di ciò non posso che esserne felice.
P.S. Mi dispiace solo che al cinema sia dovuta uscire con delle scene tagliate. Se si vedono tutti e tre i film con quelle scene, non si può che restare affascinati dalla sua bellezza.
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Personalmente, ho trovato leggermente inferiore Le Due Torri. Tuttavia si trattano di piccolezze nella perfezione. Concordo sul PS. Spesso capita che le versioni cinematografiche siano tagliate. In questo caso è una vera perdita. Ho guardato l’intera trilogia tutta di seguito, versione integrale, ed è una cosa che suggerisco a tutti gli appassionati che non l’hanno ancora fatto. 🙂 Grazie per il commento.
-Angie
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