Gli amici immaginari sono senza dubbio quegli amici che ci hanno resi in un certo senso un po’ più speciali. Volete sapere qual’era il mio? Il mio si chiamava Paky, ed era un gatto robot, che poi divenne anche protagonista di un racconto scritto alle elementari, che mi permise di vincere un concorso per piccoli scrittori. Ma forse gli amici immaginari migliori son stati quelli di mia sorella e di mia cugina: Tigro e Malish. Il primo te lo ritrovavi perennemente seduto dove avresti voluto sederti te, la seconda invece non era una semplice amica immaginaria, bensì una nemica immaginaria, che voleva (a tutti i costi) accoppare mia cugina. Questa premessa è necessaria per parlare del libro di oggi.
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