Buuoooooooon Lunedì Everpoppini belli! Questa settimana inizia con una recensione. Una recensione un tantino diversa dalle solite. Perché? LO SCOPRIRETE CON UN CLIC!
“Sopravvivere e rifiorire.”
TRAMA
Abbandonata nella campagna dell’Oregon, dove la credono morta, una giovane donna sfida ogni previsione e sopravvive, ma quando si sveglia non ha alcuna idea di chi sia, o di cosa le sia successo. La donna si dà il nome di Acqua, per un piccolo tatuaggio che scopre sul suo corpo, il solo indizio di un passato che non ricorda. Accolta da Ginny Fitzgerald, una signora irascibile ma gentile che vive in una fattoria, Acqua comincia lentamente a ricostruire la propria vita. Ma mentre cerca di rimetterne insieme i frammenti, altre domande si fanno strada nella sua mente: chi è il vicino di casa che in silenzio lavora sotto il cofano della sua Barracuda? Perché Ginny non gli fa mettere piede nella sua proprietà? E perché Acqua sente di conoscerlo? Jesse Welles non sa quanto tempo ci vorrà prima che la memoria di Acqua riaffiori. Per il suo bene, Jesse spera che non accada mai. Per questo cerca di tenersi alla larga da lei. Perché avvicinarsi troppo potrebbe far riemergere cose che è meglio lasciare sepolte. Ma si sa, l’acqua trova sempre una strada per tornare in superficie…
Doveva arrivare, ed è arrivata: LA PRIMA RECENSIONE NO DEL 2016, che arriva proprio in concomitanza della mia ripresa. Stavolta purtroppo posso salvare ben poco di questo romanzo, che ancora un po’ e avrei impiegato davvero 99 giorni per finirlo.
Il romanzo mi ha fatto salire i nervi più di una volta, anzi direi che s’è proprio divertito a pungolarmi, invitandomi a scaraventare il tablet contro il muro più di una volta. Però una nota positiva bisogna riconoscerla, ogni volta che toccava a Jesse parlare…CROLLAVO (quindi più sonnellini per me…yeeeeh).
Partiamo con la trama. Lei viene assalita ad inizio libro, ma fortunatamente lui riesce a salvarla, peccato che lei perda la memoria. MA TU GUARDA! E’ vero che poverina viene letteralmente pestata a sangue, e quindi ci sta che subisca un trauma così grande da perdere la memoria, ma a me sa tanto di già visto, già letto. Ma fa nulla, sorvoliamo. La cosa divertente è che destino vuole che ad operarla sia la mamma di lui, e che l’infermiera che la aiuta a riprendersi sia la sorella, e che lo sceriffo che la trae in salvo il padre. Aspettate, ma in sta città ci abitano solo i Welles? Sorvoliamo ancora. Lei esce dall’ospedale, e va a vivere con una vecchietta (Ginny, che tutti credono pazza, ma che io ho amato follemente) che è stata anch’ella ricoverata nel letto di fianco. Ovviamente tutto va alla grande, al punto che Alex/Jane Doe inizia la sua nuova vita con un nuovo nome: Acqua (nonostante venga spiegato il perché un MAH è d’obbligo). Tutto va alla grande finché non torna lui….e qui mi fermo se no vado di spoiler. Contemporaneamente però lui, Jesse, si alterna con la narrazione, spiegando il passato, il prima di quel misterioso “incidente”. ED E’ QUI CHE SORGE IL PROBLEMA. E’ JESSE IL PROBLEMA!
Ogni volta che la narrazione passava a lui, venivo immediatamente colto da un senso di nausea e perdevo la voglia di continuare. Il suo modo di raccontare è noioso e fasullo, e stavolta viene fuori all’istante che a narrare la storia è una donna, e sta cosa mi fa salire il nervoso, perché nonostante tutto lui dovrebbe rimanere comunque un’uomo. Discorsi assurdi nella sua narrazione, in particolare le scene di sesso dove lui chiede: “Ti piace?” e lei in risposta apre le gambe di scatto, manco fosse la porta di un garage. Mi spiace, ma il personaggio di Jesse e la sua storia sono false.
Acqua dal suo canto riesce a salvarsi, con scene divertenti, e altre tenere (vi dico solo “cena” per evitare spoiler). Il suo personaggio è senza dubbio costruito meglio, ed è molto più piacevole nell’ “ORA” che nell’ “ALLORA”. Insomma bocciamo il passato e approviamo il presente. Mi è piaciuto il suo rapporto con la famiglia Welles, che a poco a poco è diventata una sua seconda famiglia, e quello con Ginny, che ripeto E’ LA MIGLIORE. Ho trovato inoltre piacevoli diversi personaggi secondari come Dakora, che ha sicuramente qualcosa in più da raccontare rispetto a Jesse.
Un merito alla Tucker però glielo riconosco, oltre al saper scrivere (quando parla al femminile), ed è quello dell’essere riuscita a combinare azione/mistero con passione e romanticismo, anche se questo secondo aspetto non l’ho molto apprezzato, forse perché questo è un romanzo per “ovaiodotate”(cit. EliDevy)? Forse perché non è tanto nelle mie corde? Forse perché l’autrice ha esagerato un po’ a protrarre la storia con scene che in un certo senso potevano essere scartate? Questo sta a voi deciderlo!
Titolo: 99 Giorni Autrice: K.A. Tucker Editore: Newton Compton Genere: Romance Uscita: 25 febbraio 2016 Prezzo: 9,90€
Cos’altro posso aggiungere? Per stavolta solo…
See you soon! -Lewis
Io l’ho salvato in generale,ma l’ho fatto x i motivi “positivi” che hai scritto.Su Jesse è un ni,anch’io ho preferito ” l’adesso”. E comunque è decisamente un romanzo molto femminile 😛
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Eh vedi, stavolta non era per le mie corde!
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Che poi non avessi letto questa recensione, ci sarei cascata a leggerlo perché la copertina è bellissima!
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La copertina è meravigliosa…la trama non mi ha preso, ma forse perché era tanto per donne.
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Io e il romance non andiamo d’accordo, ma la copertina me la sarei vista bene per un libro di Francesca Lia Block, tipo. ❤
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Anche io e questo genere di Romance non andiamo d’accordo Hahah e spero di non incapparci nuovamente! XD
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Ginny è il top. A me è piaciuto, la perdita di memoria mi attira sempre 😀
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Si carina come idea, ma la trama mi ha sfiacchito!
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Gigi, a me è piaciuto, forse perchè sono una donna e questo libro si indirizza per lo più alle lettrici che ai lettori.
Un abbraccio xD
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E me sa di sì Rosi XD
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